AFRICANI ALLA CONQUISTA DELLA CINA, PAESE CON MILLE OPPORTUNITÁ ANCHE PER GLI ITALIANI

Guangzhou ovvero Canton come la chiamiamo noi occidentali é una metropoli della Cina moderna a sud di Shanghai. Conta 10 milioni di abitanti, quelli ufficialmente residenti. Poi ci sono altre centiniaia di migliaia di persone non censite che lavorano nelle industrie, nei tanti mercati enormi dove si trova qualunque cosa, prodotti che si imbarcano su grandi navi mercantili che esportano prodotti made in China in occidente. Da Canton arrivano ogni settimana migliaia di tonnellate di prodotti cinesi nel porto di Napoli, stazione di stoccaggio continentale della potenza economica asiatica. Ebbene in questa metropoli cinese, dove c’é lavoro e si produce, si sta realizzando quanto abbiamo già visto in molte metropoli dell’occidente: migliaia di africani si sono trasferiti a Canton per trovare migliori condizioni di vita rispetto ai paesi di provenienza. Solo a Canton c’é una comunità africana censita che conta oltre 20mila persone. Gli illegali sono almeno altri 80 mila. E sono tutti africani che ritengono sia la Cina la nuova America, il luogo dove emigrare. Africani che richiamano altri africani. Non sono solo manovalanza per industrie e commercio cinese ma anche imprenditori. Nigeriani con disponibilità economiche che comprano a basso costo in Cina e rivendono poi in Africa, mozambicani che si occupano di export di abbigliamento e scarpe, senegalesi che commerciano in tessuti. Questa piccola Africa che si fa strada in Cina é un segnale per tutti, anche per gli occidentale che affrontano la piú grave crisi economica che si ricordi negli ultimi due secoli. La Cina é la nuova America e basta un po’ di intraprendenza perché se si ha voglia e se ne hanno le capacitá, c’é posto per tutti. Nel piú grande mercato di produzione si può acquistare a prezzi eccezionali e poi rivendere nel piú grande mercato di consumo, in Europa. Ecco la Cina non é una nemica, la Cina é sempre piú vicina e ne vanno colte le potenzialità e raccolti i frutti dell’impetuosa crescita economica. La speranza é che oltre ad una little Africa che assomiglia alla little Italy di New York, possano nascere in Cina tante piccole enclave di cultura e economia italiana sul modello di quelle che furono e sono le little Italy nate in America.