ALIBABA, UN GIGANTE SCONOSCIUTO A WALL STREET
L’Ipo è prevista per il prossimo 19 settembre. C’è grande attenzione da parte degli investitori ma, secondo un’indagine di Ipsos condotta per l’agenzia Reuters, la stragrande maggioranza degli americani non ha mai sentito nominare Alibaba. Il portale di business to business online mette in collegamento grossisti e aziende manifatturiere, soprattutto cinesi, con imprenditori provenienti da ogni parte del mondo. Ha due piattaforme, Taobao e Tmall, che portano al gruppo cinese 280 milioni di compratori attivi e 8,5 milioni di venditori. La sfida che aspetta Alibaba, tuttavia, è sul fronte commerciale: superare i principali competitors, Amazon e eBay.
Alibaba, il gigante sconosciuto, in realtà fattura più di Amazon e eBay messe insieme e concentra l’80% delle vendite online in Cina, Paese dove le imprese operano soprattutto via internet. La società è stata fondata nel 1999 da Jack Ma, un 49enne ex professore di inglese, che ha tra le mani un colosso valutato intorno ai 150-160 miliardi di dollari, più o meno quanto il valore di mercato di Facebook. Forbes stima il suo valore ancora più su, attorno a 168 miliardi di dollari. Come termine di paragone si consideri che Apple, la società con la più alta valutazione di Borsa al mondo, ha una capitalizzazione di mercato da 592 miliardi di dollari
Il giornale Global Times riferisce che il numero di transazioni online in Cina ha raggiunto i 25,8 miliardi nel 2013 (+27,4% rispetto al 2012), per un valore totale di 1.075 miliardi di yuan (equivalenti a oltre 177 mila miliardi dollari). L’aumento è del 29,46% rispetto all’anno precedente, rivelano i dati diffusi dalla Banca popolare cinese (PBC), la banca centrale del Paese. Del totale delle transazioni, 1,67 miliardi sono state effettuate tramite i servizi di pagamento su mobile, con un aumento del 212,86% sul 2012.
Il governo di Pechino ha varato alcuni mesi fa una serie di provvedimenti per incrementare le tutele per i circa 302 milioni di acquirenti online. La nuova normativa riguarda solo i beni acquistati nel mercato interno e esclude beni deperibili o digitali. Zhang Yu, presidente della piattaforma di e-commerce Taobao, una delle due del colosso dell’informatica Alibaba, ha dichiarato al quotidiano cinese Global Times che “con l’implementazione delle nuove regole, lo shopping online diventerà più affidabile per i consumatori e quindi si aprirà a maggiori prospettive di business”. Ancora più affari, quindi, nel più grande mercato di e-commerce al mondo.