LO SCRITTORE MAURIZIO DE GIOVANNI PORTA IL SUO COMMISSARIO RICCIARDI FINO IN CINA
Il giallista Maurizio de Giovanni è stato uno dei protagonisti dei momenti culturali della manifestazione “Loro di Napoli” a Shanghai. Lo scrittore ha preso parte a un confronto col noto autore noir cinese Qiu Xiaolong, organizzata dal Consolato Generale italiano a Shanghai e dall’Istituto Italiano di Cultura. In quest’occasione sono riuscita ad incontrarlo e a farmi concedere una piccola intervista, in cui mi ha svelato anche un piccolo scoop ovvero che il suo ultimo libro potrebbe arrivare in tv, anche se ancora non si sa quando.
Come è stato il suo primo impatto con Shanghai?
Confesso di non essere rimasto sorpreso, poiché la comunicazione di questa città corrisponde al vero. C’è una corsa sfrenata all’Occidente, eppure è forte la presenza della tradizione, che comunque si conserva. Proprio questa tradizione appare contrastante con ciò che la città sembra da un punto di vista esterno. E’ evidente il contatto tra due epoche storiche diverse, sebbene l’una non sia stata assorbita dall’altra.
E’ qui per la rassegna “Loro di Napoli”, che intende presentare le imprese e la cultura napoletana a Shanghai. Come sta vivendo quest’esperienza?
Inutile dire che sono orgoglioso e consapevole del fatto che questa manifestazione sia arrivata in un frangente in cui Napoli sta attraversando un momento importante. Napoli è un porto, è accogliente ed è pronta sia ad accogliere chi verrà che a trasportare le proprie tradizioni. Secondo me la città ideale per essere ambasciatrice dell’Italia. Inoltre, credo che tra Napoli e Shanghai ci sia una certa contiguità, poiché sono due realtà in forte crescita nelle rispettive nazioni.
Crede che Napoli e Shanghai abbiano dei punti in comune?
Direi di no. Non sono le cose ambientali che ti fanno sentire a casa. Napoli è più omogenea, ad esempio le zone povere sono più vicine a quelle ricche, mentre, ad esempio, a Shanghai c’è un lusso molto più sfrenato. Quello che hanno di simile probabilmente è la vicinanza dei contrasti.
Quali sono per lei le cinque cose positive e negative di Shanghai?
Iniziamo dalle positive: non c’è orario per i servizi, si può fare tutto a qualsiasi ora. Le persone sono molto cordiali e professionali. Mi ha colpito tantissimo il cibo tradizionale. Ho trovato bellissima l’architettura Liberty della città e infine, gli italiani che vivono a Shanghai. Tra le cose negative, metterei il caffè su tutte. Poi i tassisti e la guida in generale, gli odori particolarmente penetranti per strada e il forte inquinamento.
Ambienterebbe un suo romanzo qui?
Sì, perché è una città interessante con tanti invisibili, che sono per me i protagonisti ideali.
A proposito dei suoi romanzi, arriveranno anche in Cina?
La cosa non è semplice, perché quello cinese è un mercato chiuso e quindi non è facile portare qui un libro. Spero di riuscire a fare qualcosa in futuro, poiché ho avuto diversi contatti con editori e autori cinesi, quindi non resta che aspettare.
E a proposito del futuro, cosa la aspetta dopo questa esperienza a Shanghai?
Presto uscirà il mio nuovo libro, cioè a fine Novembre. Il 27 farò una presentazione ufficiale alla Feltrinelli di Napoli e poi sarò in giro per promuoverlo. Successivamente, sarò anche impegnato in un progetto televisivo, la sceneggiatura di una serie tv prodotta dalla Rai, che per il momento è però ancora in fase embrionale.