MESSI COME MARADONA ANCHE PER IL FISCO SPAGNOLO. LA PULCE MANNARA AVREBBE EVASO 4 MILIONI DI EURO. ANGELO PISANI, LEGALE DI MARADONA DIFENDE LO SPAGNOLO

I paragoni tra Lionel Messi e Diego Armando Maradona non si sprecano e non si sono mai sprecati: il 10 sulle spalle, giocate da far saltare in piedi tutti gli amanti del calcio, e anche gol che sembrano spesso uguali. Ma da oggi anche un altro paragone con “El pibe de oro” molto meno lusinghiero capeggia sulla testa della “Pulce”: è quello dell’evasione fiscale.
La procura di Barcellona ha infatti aperto un’inchiesta per presunta frode fiscale ai danni della Comunità catalana. I capi di accusa rientrerebbero all’interno del biennio 2007-2009, quando Messi e il padre Jorge Horacio avrebbero trasferito i ricavi dai diritti di immagine (circa 4 milioni di euro) a società di comodo con sede in vari stati noti per essere considerati dei veri e propri paradisi fiscali come il Belize e l’Uruguay. Questi soldi perciò non sarebbero passati direttamente in Spagna, quindi non sarebbero stati tassati dallo Stato.
La legge spagnola è molto chiara in materia di evasione fiscale: la pena è e deve essere esemplare. Perciò Lionel e il padre rischiano una pena di reclusione che può andare dai 2 ai 6 anni e un risarcimento allo Stato che può arrivare fino a sei volte la cifra evasa: totale, 24 milioni di euro.
Attraverso il proprio account ufficiale su Facebook Messi, che è uno degli sportivi più pagati al mondo con i 15 milioni assicurati dal Barcellona più i vari contratti di sponsorizzazione, ha smentito ogni tipo di accusa: “Apprendiamo dell’azione avviata dal fisco spagnolo. La cosa ci ha sorpreso perché non abbiamo mai commesso alcuna infrazione. Abbiamo sempre ottemperato a tutti gli obblighi fiscali su consiglio dei nostri consulenti, che chiariranno la situazione”. Comunque vada a finire questa vicenda, l’immagine del 4 volte Pallone d’oro potrebbe essere irrimediabilmente compromessa. E non ci sta Angelo Pisani, legale di Diego Armando Maradona, che difende la Pulce Mannara. “Anche Messi accusato di frode ma anche sul terreno delle tasse, come nello sport del calcio, ossia dentro e fuori dal campo, non può mai esser paragonato al mitico Maradona, unico e solo campione del secolo nel mondo del calcio e unico contribuente perseguitato da circa 30 anni per 40 milioni di euro, vittima di una gogna mediatica nonostante l’annullamento dell’ipotesi ed indagine di violazione fiscale del fisco e l’archiviazione dal 1993 dei Giudici penali in suo favore, non riconosciuti da una cartella pazza”. Ha detto Pisani, e continuando: “Ancora una volta un famoso personaggio dello sport, come il velocissimo Messi, viene accusato di non esser in regola con le tasse e finisce nell’occhio del ciclone per le frequenti pretese del “socio” fisco. Nell’augurare anche a Messi, come ha fatto Diego Armando Maradona anche mettendoci la faccia e convocando una conferenza stampa internazionale per difendere la verità e far vincere la giustizia, di poter dimostrare al mondo intero e carte alla mano di esser estraneo agli addebiti fiscali ed alle accuse delle autorità spagnola, sarebbe ora che le leggi fossero più chiare e che tutti gli sportivi siano esclusi dal tritacarne del fisco potendosi dedicare tranquillamente ai loro sport responsabilizzando invece per tali addebiti solo le loro società e specializzati consulenti in modo da non macchiare e confondere anche le passioni di tanti tifosi”.