NAPOLI – JUVENTUS; SFIDA ANCHE TRA I FORNELLI, SPAGHETTI ALLA PUTTANESCA VS BAGNA CAUDA

SPAGHETTI ALLA PUTTANESCA
“Una sera intorno alle quattro del mattino, eravamo al Rangio Fellone e c’erano degli amici veramente affamati – racconta Petti – avevo finito tutto così li avvisai. “Mi dispiace, dissi loro, non ho più nulla in cucina, non posso prepararvi niente”. Ma quelli insistettero dicendo “Dai Sandro, è tardi ed abbiamo fame, dove vuoi che andiamo, facci una puttanata qualsiasi”. Così l’architetto che aveva anche la passione per la cucina oltre che quella per le arti, dopo un po’ portò una fumante zuppiera di pasta alla … puttanata. E cioè spaghetti, aglio, olio, pummarolelle, olive, capperi, pieni di prezzemolo. Un successo. La zuppiera tornò pulita in cucina. “Ancora la conservo, la tengo nella mia villa romana, dice Petti, è talmente grande che con cinque chili di spaghetti si copre il fondo”. La ricetta finì nel menù, “la chiamai puttanesca, non era carino puttanata” ma gli valse una bella reprimenda dal vescovo Ernesto De Laurentis a causa di quel termine un po’ volgare. (…) “fui io e non mio zio a preparare per la prima volta quel sugo che chiamai poi alla puttanesca”. Dal libro “Lucio Battisti- Emozioni ischi tane” di Anna Maria Chiariello

Ingredienti (4 persone):

Spaghetti o vermicelli : 300 grammi
Pomodorini del piennolo 12
Aglio 1 spicchio
Capperi sotto sale 2 cucchiai
Olive nere 20
Olio extravergine q.b.
Peperoncino
Prezzemolo
Sale q.b.
Soffriggere l’aglio schiacciato nell’olio. Aggiungere i pomodorini poi i capperi dissalati, il peperoncino e le olive snocciolate. Cuocere a fiamma vivace per circa 6-7 minuti. Nel frattempo lessare la pasta al dente e trasferirla, con un poco di acqua di cottura, direttamente nella padella col sugo. Saltare velocemente mantecando col prezzemolo fresco tritato. Servire con un’altra spruzzatina di prezzemolo fresco tritato.

BAGNA CAUDA O CAODA

La bagna caoda è una preparazione tipica del Piemonte preparata con acciughe, olio e burro ed utilizzata come intingolo per le verdure fresche della stagione autunnale.
Per la sua pesantezza, solitamente, viene considerato un piatto unico ma talvolta può anche essere servito come antipasto durante una cena tra amici.
Le origini della bagna caoda risalirebbero almeno al Medioevo quando i vignaioli adottarono questa ricetta per festeggiare la spillatura del vino nuovo.
Per moltissimo tempo, la bagna caoda, è rimasta solo il piatto dei poveri e dei contadini in quanto gli aristocratici la aborrivano per la presenza dell’aglio che faceva puzzare l’alito.
Col passare del tempo, questo piatto è stato invece rivalutato e ormai sono molte le trattorie e i ristoranti, soprattutto in Piemonte, che propongono nel loro menù la bagna caoda.

Ingredienti:

Alici 100 grammi
Aglio 5-6 spicchi
Burro 50 grammi
Vino rosso o aceto di vino 1 bicchiere
Latte ½ bicchiere

Lavate per prima cosa le acciughe, molto velocemente nel vino, quindi diliscatele e metettele da parte.
Tritate finemente l’aglio e mettetelo per un ora nel latte per far si che sia più digeribile nel contesto della ricetta.
A questo punto mettete in un pentolino l’aglio e il latte e fate cuocere il tutto a fuoco lento.
Nel frattempo iniziate a fare scaldare l’olio e il burro in un tegame, possibilmente di coccio, e quando sarà ben caldo ma senza bollire, aggiungete l’aglio con il latte.
Mescolate per bene fino a che l’aglio non si sarà sciolto completamente e, solo allora, aggiungete le acciughe e continuate a mescolare almeno per altri 20 minuti, fino a che anche le acciughe si saranno sciolte.
Una volta sciolte le acciughe, la vostra bagna caoda sarà pronta da servire in tavola possibilmente nel caratteristico “fujot”.