NEL 2020 CINA MAGGIOR CONSUMATORE DI VINO AL MONDO
E’ la Cina il mercato emergente per il vino italiano e toscano, che della produzione nazionale rappresenta già un brand d’elite. E’ quanto emerso a un convegno svoltosi a Montepulciano (Siena), promosso dall’istituto Confucio della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dalla biblioteca archivio ‘Piero Calamandrei’ e dall’Università per gli stranieri di Siena insieme ad altri partner per aiutare i produttori a puntare verso oriente le loro strategie di marketing. Secondo le stime più recenti, nel 2020 la Cina diventerà il maggior consumatore di vino al mondo, ma già oggi dedica al vino un’attenzione particolare, considerandolo, in particolare quello rosso, come alternativa decisamente più ‘salutare’ ed elegante rispetto ad altre bevande alcooliche e, soprattutto, un forte strumento di aggregazione e un dono di classe.
”Nel 2013 – spiega Pietro Tonutti, ordinario di arboricoltura generale e coltivazioni arboree al Sant’Anna – l’Italia si è confermata il principale produttore di vino al mondo (con 45 miliardi di ettolitri) superando di poco la Francia (44,1). La produzione vinicola italiana rappresenta il 17% a livello mondiale e circa il 30% in Europa, per un valore complessivo di quasi 9 miliardi di euro. Ma il dato principale è che per la prima volta le esportazioni superano la soglia dei 5 miliardi di euro di controvalore di vino venduto all’estero: 20 miliardi di ettolitri, poco meno della metà della produzione nazionale”
. E la Cina è tra i Paesi dove si percepisce il maggiore dinamismo, conclude Tonutti, con ”una delle più intense crescite pro-capite, perché già oggi è il Paese con il maggior consumo globale di vino rosso (incrementi del 140% rispetto al 2008) e secondo alcune stime sarà, nel 2020, il principale consumatore di vino al mondo”.