Paestum sbarca per la prima volta in Cina con una mostra all’Hebei Museum
Per la prima volta, una mostra di reperti di Paestum vola fuori dall’Europa. E raggiunge la Cina, precisamente la città di Shijiazhuang. Ben 135 opere dell’area archeologica, tra cui la statua di Hera in marmo (proveniente dal santuario a lei dedicato sulla foce del Sele), alcune lastre decorate e vasi dipinti, saranno esposti nelle sale dell’Hebei Museum, per poi spostarsi anche ai musei di Ningxia, Jilin, Panlongcheng e Nanshan, fino al luglio 2020. Nell’allestimento c’è anche un’accurata riproduzione della Tomba del Tuffatore. “Siamo orgogliosi di questa mostra – dice il direttore di Paestum Gabriel Zuchtriegel – devo dire che i colleghi cinesi si sono dimostrati più sensibili di altri siti culturali europei, che continuano a raccontare la Magna Grecia come un mondo periferico e marginale, laddove rappresenta una delle radici della cultura e del pensiero occidentale”. L’evento è già un successo: ha ottenuto il favore di pubblico e visitatori e c’è già un profilo di Paestum su Weibo (il social network più diffuso in Cina). “Siamo grati al Parco archeologico – dichiara la direttrice del museo cinese Luo Xiangjun – per questa collaborazione, che permette al nostro pubblico di conoscere meglio la cultura del Mediterraneo antico. Speriamo che la collaborazione continui nell’ambito di uno scambio culturale reciproco tra i nostri due popoli”. I lavori di allestimento sono stati seguiti direttamente dal personale del Parco archeologico, coi restauratori Franco Calceglia e Raffaele Cantiello, più l’archeologo Francesco Scelza, impegnati assieme ai professionisti dell’Hebei Museum.