LA VECCHIA SIGNORA CHE SI COMPORTA COME UNA BALDRACCA NEL PASSAGGIO GENERAZIONALE DA UN AGNELLI AD UN AGNELLINO

Massimiliano Allegri fa vincere il settimo scudetto consecutivo alla Juventus. Il quarto per lui, vinti uno dietro l’altro alla guida della Juventus dei primati. Roba da Guinness, mica miserie umane! E che cosa fa questo grande allenatore? Nel giorno dell’apoteosi, il giorno della vittoria, il giorno in cui sarà acclamato come il grande Nabucodonosor bianco e nero che ha rinverdito i fasti della gioventù balilla di Vinovo dopo la vergogna di Calciopoli, invece di godersela si mette a deridere il Napoli di Maurizio Sarri. Con perfidia: “Sarri ha fatto il record dei punti quest’anno. Potrà arrivare addirittura a 91 punti… ma non ha vinto nulla”. Non è la prima punzecchiatura, non è la prima caduta di stile di un allenatore che vince sempre ma che non convince mai per il gioco che esprime la sua squadra. I suoi titoli sono però in bacheca. Certo Sarri ha ragione quando dice che è difficile per qualunque squadra battere la Juve che ha denaro, potere politico e top player che nessun può permettersi: da Higuain a Tagliavento, da Orsato a Dybala passando per Douglas Costa e tanti altri bianconeri e neri*. In questi ultimi giorni alcuni calciatori della Juventus, campioni affermati non pivellini alle prime armi, hanno gareggiato con Allegri quanto a dichiarazioni e comportamenti non degni del rango di una squadra e di una società come quella della famiglia Agnelli. Dopo il pareggio a Roma (con la sconfitta del Napoli a Firenze) nello spogliatoio della Juventus si fece festa. Il Napoli aveva consegnato il settimo scudetto ai rivali bianconeri. E così Blaise Matuidi e Medhi Benatia, come si è potuto ammirare in un video postato su Instagram dal centrocampista francese, mica hanno festeggiato per lo scudetto? No, hanno preferito prendere in giro tifosi e calciatori del Napoli. “Fuochi d’artificio per noi stasera” dice Matuidi, “Ma per davvero” aggiunge Benatia. Non è finita. A scudetto vinto, nella apoteosi dello Juventus Stadium prima e per le strade di Torino poi, mica si festeggiava lo scudetto? Manco per sogno. È stato un ragliare continuo contro Napoli e i napoletani. Le solite insulsaggini sul Vesuvio che deve lavare col fuoco i napoletani, le solite storie sulla monnezza di Napoli (che i napoletani peraltro mandano a Torino e pagano i torinesi per prendersela nelle loro discariche e nei loro impianti), i soliti rigurgiti di vomito sul sapone che i napoletani dovrebbero usare per lavarsi dimenticandosi a Torino che il sapone l’hanno rubato a Napoli nel 1861 assieme alle vasche da bagno e i bidet ed hanno scoperto che potevano cominciare a lavarsi dopo secoli di sudiciume e luridume. E questi erano i cori dei cosiddetti tifosi bianconeri, quelli trogloditi. Il guaio è che sul bus scoperto che accompagnava la squadra per le strade di Torino, alcuni calciatori bianconeri non hanno certo sfigurato rispetto allo squallore che vi abbiamo descritto. Si è distinto, anzi si è superato nettamente rispetto agli stessi tifosi più beceri, il top player (non c’è ironia) Douglas Costa. Dal bus ha immortalato per i suoi profili social foto e video con le scritte più simpatiche: “Napoli Merda”; la bara azzurra con su scritto il nome di Lorenzo Insigne. Se a questo florilegio di monnezza morale e materiale aggiungete che poche settimane fa il celebrato campione Gianluigi Buffon a Madrid disse che l’arbitro inglese Michael Oliver “al posto del cuore ha un bidone di immondizia” solo perché aveva osato dare al Real un rigore nettissimo, capirete che quella che qualcuno chiamava la Signora oggi per i comportamenti non tanto dei tifosi quanto di molti calciatori altro non è che una vecchia baldracca di bassissimo profilo. Si può vincere sempre, si può non essere simpatici per questio motivo, ma ai tempi di Gianni Agnelli la Juventus aveva un suo stile. Purtroppo il passaggio da un Agnelli (Gianni) ad un Agnellino (Andrea) ha guastato l’ambiente. Ed è un peccato per una società che, sebbene sia odiata da mezza italia e amata dall’altra metà, aveva comunque il suo fascino. Ah, dimenticavamo ma nulla cambia alla sostanza del discorso. La società Sportiva calcio Napoli ha protestato contro “l’atteggiamento vergognoso e offensivo tenuto da alcuni calciatori della Juventus…Gesti gravi che offendono la dignità di un popolo e di un napoletano come Insigne”. Ma è inutile. A lavare la capa ai “ciucci” (asini)si perde acqua e sapone. E i napoletani di sapone per lavare certa gente ne hanno sprecato a iosa.