PRADA CRESCE GRAZIE ALLA CINA. CHIUSO IN POSITIVO IL PRIMO TRIMESTRE 2013
Prada segna nel trimestre chiuso a fine aprile ricavi netti consolidati in crescita del 14% a 782 milioni di euro e un utile netto aumentato del 13,5% a 138 milioni grazie al buon andamento dell’Asia, dove il gruppo ha ampliato il numero dei negozi in Cina, e in America mentre l’Europa è rimasta ferma. Il margine operativo lordo è stato pari a 240,8 milioni (+20,4%) e l’utile operativo si e’ attestato a 195,7 milioni (+24%). Attiva per 360,5 milioni la posizione finanziaria netta. Nell’intero anno il gruppo della moda, quotato a Hong Kong, confida di una crescita significativa (ma di una sola cifra) dei ricavi a perimetro costante, come e’ emerso da una conference call.”Nel 2013 ci concentreremo ancora sull’espansione internazionale della nostra rete di vendita retail, senza peraltro distogliere l’attenzione da un rigoroso controllo di costi e capitale circolante, anche con l’obiettivo di salvaguardare la generazione di cassa” ha spiegato l’amministratore delegato Patrizio Bertelli, che ha parlato “un contesto economico internazionale che resta fortemente caratterizzato da incertezza e volatilita”‘. A due velocità’ i canali di vendita. I ricavi nei negozi a gestione diretta (saliti a quota 462 a fine aprile), pari a 678,7 milioni, sono cresciuti del 19,1% (+20,8% a cambi costanti) mentre a parità’ di negozi l’aumento si è limitato all’8%. Il canale wholesale (all’ingrosso) invece ha frenato (-9,4%), in linea peraltro con le attese della casa di moda, impegnata in una selezione della clientela indipendente, A livello geografico a trainare il fatturato e’ stata l’Asia con un progresso del 24,8% (+23,1% a cambi costanti), grazie anche al contributo dei punti vendita a gestione diretta in Cina. Analogo trend in America (+23% a cambi costanti) a conferma della buona tenuta del mercato statunitense. Piatta l’Europo (+1,3% a cambi costanti) dove le vendite attraverso la rete retail, favorite dagli acquisti di viaggiatori e turisti, sono cresciute a doppia cifra mentre il wholesale ha subito ”una significativa contrazione”. In ripresa infine il Giappone (+12,2% a cambi costanti) anche se l’indebolimento dello yen ha fatto registrare un calo dell’1,8% dei ricavi in euro. Tra i marchi, Prada con un +18% (+19,1% a cambi costanti) ha confermato la sua solidità‘. Meno brillanti Miu Miu +5% (+7,4% a cambi costanti) e Church’s, +2,8% (+4,7% a cambi costanti), in calo Car Shoe.