APPLE PAY PRESTO DAGLI STATI UNITI ALLA CINA
Apple Pay potrebbe sbarcare presto in Cina, prima nazione a godere del sistema di pagamento mobile di Cupertino oltre gli Stati Uniti. Sarebbero questi gli esiti di un accordo tra il gruppo californiano e Alibaba, un gigante di eCommerce locale, così come riferisce il Wall Street Journal. I rapporti con la società asiatica, non ultimo, sono stati confermati dallo stesso Tim Cook all’ultima conferenza WSJ Digital.
Stando a quanto riportato, le due società si starebbero accordando per una piena integrazione tra Alipay e Apple Pay, così da garantire agli utenti cinesi facili acquisti sia online che offline. A quanto pare, i possessori di un iPhone abilitato potranno acquistare beni e servizi scalando credito dai loro account Alibaba.
Si tratta di un accordo particolare, ben diverso da quelli che Apple ha stretto nella madrepatria. Innanzitutto, Alibaba è uno dei più grandi player cinesi nonché leader dell’online, una sorta di eBay e PayPal asiatico. Inoltre, così facendo la Mela conquisterà un numero elevatissimo di utenti, al prezzo di una riduzione del proprio revenue sharing in favore del partner.
Alipay è già altamente radicato sul territorio, tanto da essere riconosciuto e accettato da più di 200 istituzioni finanziarie cinesi, nonché da una lunga liste di catene, negozi e singoli commercianti online. Di conseguenza, Apple conquisterebbe così una rapida via d’accesso all’espansione nella nazione. Non ultimo, l’assistenza e la collaborazione con un operatore locale garantirebbe maggior sicurezza burocratica al gruppo californiano, anche data la complessità delle normative e dei permessi necessari per operare sul mercato delle transazioni.
Impostato il possibile futuro di Apple Pay in Cina, ancora nulla è dato sapere sullo sbarco in altre nazioni, quali ad esempio l’Europa. In questo caso, è molto probabile che Apple scelga collaborazioni canoniche con le banche e gli istituti di credito, così come accaduto negli Stati Uniti, per un’inaugurazione ufficiale nei primi mesi del 2015.