LA CAMERA NAZIONALE DELLA MODA DIFENDE IL MADE IN ITALY

Linea dura contro il fenomeno dell’usurpazione dei marchi italiani in Cina. L’ha annunciata il presidente della Camera Nazionale della Moda Mario Boselli, intervenendo al V Luxury Forum svoltosi oggi a Milano.

Il fenomeno, ha spiegato Boselli, “è cosa diversa dalla contraffazione perché in questo caso si tratta di pre-registrare i marchi italiani prima ancora che arrivino in Cina, determinando una situazione paradossale in cui le imprese italiane, pur essendo legittime proprietarie del marchio, sono impossibilitate a vendere i loro prodotti perché vengono accusate di utilizzo abusivo del marchio, con conseguenti sequestri e sanzioni da parte delle autorità cinesi. “La mia ultima missione a Pechino – ha aggiunto il presidente della Camera della Moda – ha avuto come obiettivo proprio la difesa delle imprese italiane da questo fenomeno”.
Nel viaggio, che lo ha visto impegnato in incontri con le autorità cinesi all’Ambasciata italiana, Boselli ha portato con sé il dossier con la storia di tre grandi aziende italiane, Costume Nationale, Iceberg e Dsquared, vittime di questo fenomeno. “Ma – ha precisato il numero uno dell’ente della moda – in questi mesi le segnalazioni pervenute negli uffici della Camera della Moda sono moltiplicate”.
A seguito degli incontri avuti in Cina, è stato creato anche un collegamento con Bruxelles. “Il primo luglio – afferma Boselli – incontrerò Rupert Schlegelmilch della direzione generale per il Commercio della Commissione europea. Discuteremo della necessità di introdurre nel continente asiatico provvedimenti di contrasto a questa piaga”.